Probabilmente non molti sanno che Marsala, in passato, ebbe un suo vasto porto. Anzi, secondo lo storico greco Polibio, l'antica Lilibeo disponeva
addirittura di più porti.
Uno di questi, tradizionalmente indicato come "Grande
Porto di Lilibeo", era situato nella zona dell'attuale lungomare "Salinella", riparato dal mare aperto dalla stretta lingua di terra chiamata Punta d'Alga. Venne interrato nel 1574 per ordine di re Filippo Il di Spagna su suggerimento del Presidente del Regno, Carlo d'Aragona, per ostacolare le scorrerie dei pirati africani, allora molto frequenti.
Vi era poi un bacino a nord-ovest di capo Boeo, il porto militare d'età romana.
Un ultimo bacino, infine, il cosiddetto "Porto delle Tartane" o "Margitello", utilizzato per le imbarcazioni più modeste.
È in quella zona che, nel 1816, John Woodhouse junior edificò a sue spese un molo di circa 800 metri, spendendo la somma di 24.000 ducati. In quello stesso molo nel 1860 approdò il piroscafo Piemonte con Garibaldi.
Nell'aprile 1839 al re Ferdinando II, che era in visita a Marsala, i cittadini dichiararono di essere pronti a tassarsi per la costruzione del porto tanto necessario al commercio. Un altro tratto di porto fu dunque costruito a spese dei marsalesi, del governo e delle ditte vinicole; ma nel 1847 le ingenti spese e la mancanza di fondi fecero sospendere i lavori prima che fosse completato il molo fino a riva.
Fonte: Storia di Marsala - G. Alagna
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